martedì 27 settembre 2011

CUS Ferrara Pulcini 2001 Allenamento 26 Settembre 2011















La squadra dei bambini che sogna un gol

"un giocatore si vede dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia"

Il video è in lingua originale con sottotitolo in inglese.
Duecentosettantuno gol incassati e una sola palla mandata in rete: "l'equip petit" è una squadra che sogna di vincere. Un obiettivo ambizioso, perché finora i piccoli calciatori del Margatania FC non hanno chiuso una partita in attivo. "Il migliore risultato raggiunto è stato quando abbiamo preso solo 11 gol, il peggiore quando abbiamo perso 0 a 27"- racconta l'allenatore - "però loro continuano a giocare, si divertono e imparano a rispettare l'avversario e i compagni di squadra". Come Charlie Brown sul campo di baseball, Haritz il portiere non molla: "Non ho paura della palla". Anche i suoi compagni sanno che, prima o poi, segneranno in porta. "Quando accadrà sarò così felice che prenderò il volo", dice sorridendo uno di loro. E il Margatania ha tutti i numeri per farlo perché - come canta De Gregori - "un giocatore si vede dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia"

Spopola sul web negli ultimi giorni il cortometraggio del regista spagnolo El Cangrejo che intervista l’”Equip Petit”, una squadra di calcio catalana composta da bambini e bambine che ha concluso il campionato subendo ben 271 gol e realizzando un solo gol per altro, annullato perché in fuori gioco!
Roba da suicidio? Nemmeno per idea. Pol, Eduard, Adrià, Mortì, Emma, Nil, Gerard, Dìdac, Cristian, Ivan, Xavier e Ruth, questi i nomi dei piccoli campioni, sono stati sempre presenti in campo felici e sorridenti al termine di ogni partita. Le idee talmente chiare da lasciare a bocca aperta: “Non ci importa di non segnare, ci divertiamo lo stesso! Impareremo a fare gol quando diventeremo più grandi"

LETTERA DI UN PICCOLO CALCIATORE

Lo sai, papà, che quasi mi mettevo a piangere dalla rabbia quando ti sei arrampicato sulla rete di recinzione urlando contro l'arbitro? Io non ti avevo mai visto così arrabbiato. Forse sarà anche vero che l'arbitro aveva sbagliato, ma quante volte io ho fatto degli errori senza che tu mi dicessi niente? Anche se abbiamo perso la partita per colpa dell'arbitro, come tu dici, mi sono divertito lo stesso.
Papà, capisci, io voglio solo giocare. Ti prego, lasciamela questa gioia, non darmi suggerimenti che mi fanno solo innervosire: tira, passa, buttalo giù. Se buttassero giù me, quante parolacce diresti? Un'altra cosa: quando il mister mi sostituisce o non mi fa giocare, non arrabbiarti, io mi diverto ugualmente, anche seduto in panchina. Siamo in tanti ed è giusto che giochino tutti. E scusami, papà, non dire alla mamma, di ritorno dalla partita: "ha vinto o ha perso", dille che m i sono divertito tanto e basta. Non raccontare che ho fatto un gol bellissimo, non è vero. Ho messo il pallone dentro la porta perchè un mio compagno mi ha fatto un bel passaggio e tutti insieme abbiamo lottato per vincere, per questo abbiamo vinto, l'ha detto anche il mister.
Ascoltami, papà, non venire nello spogliatoio al termine della partita per vedere se faccio bene la doccia o se so vestirmi. Che importanza ha se metto la maglietta storta?
Devo imparare da solo. Stai sicuro che diventerò grande e sarò bravo a scuola, anche se avrò la maglietta rovesciata.
E lascia portare a me il borsone. Guarda, c'è stampato il nome della squadra e mi fa piacere far vedere a tutti che gioco a pallone. Ora devo andare, devo correre al campo ad allenarmi perchè se faccio tardi il mister non mi fa giocare la prossima volta.
Ciao papà ti voglio bene!!!